3

· 2 min read
3

Definire il soggetto con l’ottica appena dichiarata dell’insegnamento scolastico significa entrare nelle dispute che hanno segnato la storia del dibattito sull’insegnamento grammaticale nell’ultimo Novecento. È stato infatti a più riprese criticato il criterio semantico-nozionale con cui tradizionalmente a scuola si definisce il soggetto come «colui che fa l’azione», e d’altro canto i contro-esempi di soggetti che non fanno alcuna azione sono davvero troppi per meritare un lungo ragionamento: bastino frasi come Maria ha mal di testa o il film dura 3 ore per dimostrare che quella definizione di soggetto non regge alla prova dei fatti.

Oggi tutti parlano di rispetto dell’ambiente, ma pochi lo sentono come un impegno personale. Fac-
ciamo qualche semplicissimo esempio. Ci dicono che l’acqua è un bene prezioso, che non la dob-
biamo sprecare, ma quasi tutti noi, quando ci laviamo i denti, siamo distratti e lasciamo che l’acqua
scorra senza interruzione. I rifiuti sono tanti e le discariche sono un problema?  analisi logica online  io cosa posso fa-
re? Pensano molti. Vediamo. Mia madre è uscita proprio ora per acquisti con una borsa piuttosto
grande perché la mia mamma è decisa: rifiuterà plastiche e sacchetti vari e infilerà tutto nella sua
capace borsa. Lei è anche una fanatica della raccolta differenziata: il vetro va con il vetro, la carta
con la carta, ecc. E protesta quando l’amministrazione comunale è lenta nell’organizzare questa
raccolta. Quando andiamo al mare o in campeggio, la mia mamma è un vigile: si guarda intorno
e ci dice che dobbiamo raccogliere tutti i rifiuti, anche quelli che sono stati abbandonati dagli “in-
civili”. Questi comportamenti sono piccole cose, ma se tutti le facessero, forse l’ambiente tirerebbe
un sospiro di sollievo. A proposito, perché non pensiamo all’ambiente come a una persona?

Non potremo neppure ricorrere a un criterio distribuzionale, di posizione fissa nella frase, visto che in italiano la posizione del soggetto non è rigida: molto spesso compare prima del verbo, spesso in prima posizione, e questa relativa frequenza deve essere la causa prima di tanti errori nelle analisi scolastiche. Come scherzosamente scrisse Renzi (1977, 2008: 29, 219): «L’ultimo della classe è sempre stato un distribuzionalista accanito: per lui il Soggetto è la prima parola della frase. Ma questa sua posizione gli ha sempre provocato gravi dispiaceri».